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Visualizzazione dei post da ottobre, 2011

LAUREE PEDAGOGICHE. Un'opportunità, non una fonte di esclusione.

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Cari Lettori, ho deciso di postare sul blog questo avviso perchè mi sembra un buon modo per contattare persone con formazione pedagogica. Ci tengo a specificare che quest'iniziativa non è volta a denigrare titoli diversi dalla laurea e ancor meno  a sminuire le competenze altrui, ma  esclusivamente a far in modo che il titolo universitario non diventi altre volte fonte di esclusione  da opportunità in ambito pedagogico, come più volte avvenuto di recente. AVVISO PER TUTTI I LAUREATI DI CLASSE PEDAGOGICA. "Alla luce dei fatti e delle nostre esperienze è evidente che la nostra laurea non è riconosciuta come valore nel nostro paese. A livello culturale l'educazione è cosa di tutti, non una competenza specialistica, che richiede studio e impegno. Per questa ragione si rivela opportuno unirci per chiedre come prima cosa che la laurea pedagogica sia un t itolo che non escluda dai contesti educativi in favore di corsi regionali o diplomi." E' opp

Mi rifugio nel castello...

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  Piove, piove senza sosta questa nuvola non si sposta. Vago e giro con l' ombrello trovo rifugio nel castello. Il castello non è abitato mi hanno detto che è stregato. Entro dentro è tutto scuro, vado avanti non me ne curo. Ad un tratto un pipistrello mi sottrae  il bel cappello. Il cappello voglio acciuffare, ma il pipistrello “puf ” scompare. Mamma mia che posto odioso c'è un fantasma senza riposo! Una voce inizia a urlare, forse è il caso di scappare? Fuggo svelto dal castello  e se piove apro l'ombrello! Nadia Scarnecchia

Quando il corso regionale vale più della laurea.

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Cari Lettori, condivido con Voi la mia frustrazione e il mio sconcerto, perchè quanto accade in questo Paese a volte mi sembra inspiegabile. "Questa lettera è denuncia ed espressione del mio sconcerto. Sono un'educatrice laureata con ottimi voti in scienze dell'educazione, che ha arricchito il curriculum universitario con altre specializzazioni, ma non ha pensato di frequentare il corso regionale per conseguire il diploma di educatrice per la prima infanzia. Questo diploma regionale però pare valga più della laurea, perchè per la seconda volta non avrò modo di partecipare ad un concorso per educatrice di asilo nido, mentre saranno accettati i detentori di diploma di scuola media superiore (quinquennale), se in possesso del diploma regionale. Il comune che non apre le porte ai laureati di classe pedagogica, a meno che non abbiano frequentato anche il corso regionale, è quello di Rivoli; nel mese di luglio 2011 era il comune di Orbassano a sbarrarci la s

Un abbraccio per l'autismo.

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Illustrazione: Aris. AMA Associazione Missione Autismo è un’associazione di genitori, amici, insegnanti, operatori, volontari, nata per creare una realtà nuova intorno a questa disabilità in drastico aumento negli ultimi anni. In quest’ottica la nostra attività è concentrata in primo luogo sulla informazione/sensibilizzaz ione: solo conoscendo l’autismo si può superare la barriera della “diversità” per instaurare relazioni vere che ci possono solame nte arricchire. Essenziale, inoltre, risulta una formazione adeguata per chi vive e lavora con i soggetti affetti da autismo, affinché gli interventi siano appropriati ed efficaci tali da consentire a ciascuno di loro di poter sviluppare al massimo le proprie potenzialità. L’obiettivo più concreto è però l’apertura del centro “Splendere ogni giorni il sole” , che sarà un luogo dove si progetteranno e realizzeranno interventi educaitivo-comportamentali , un luogo di formazione continua, ma anche un luogo aperto di inco

....se anche i bambini smettono di ridere?

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Cari Lettori, oggi ho avuto la fortuna di leggere una lettera scritta da Don Mazzi, una riflessione dai toni forti, fatta di parole incisive, che lasciano un segno. Voglio condividera con Voi... "Ho letto con interesse, e spero di capirne un po’ di più, dell’esperienza pistoiese di un primo centro di terapia ricreativa per bambini. L’interesse e la meraviglia mia riguarda proprio il titolo. Quando eravamo poveri, nullatenenti e contadini, erano i nostri bambini a portare allegria e gioia dentro casa. Le case di allora, con terra battuta al posto delle mattonelle firmate, illuminate dal fuoco del camino e addobbate da una tavola grande (perché allora eravamo tanti) non avevano la radio e erano i nostri bambini a cantare, urlare, ballare, giocare. Adesso, se ho capito bene, nemmeno i nostri bambini sanno più giocare, godere e devono andare a scuola di felicità. Ma ci pensate in che società siamo finiti? I bambini non ridono, non si trastullano, non si spor

L'educazione cognitiva nella prima infanzia.

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Edward Henry Potthast: girotondo.   "Per educare non basta istruire." Sigmund Freud Per alcuni bambini la scuola non è solo un luogo di apprendimento e di socializzazione, ma è destinato ad essere il posto dove troppo spesso si scontrano con l'insuccesso e con la frustrazione che ne consegue, minando fortemente l'immagine di Sé in costruzione. Sono giovani studenti che pur conservando un potenziale intellettivo intatto hanno difficoltà di autoregolazione e di controllo dell'impulsività, faticano a generalizzare gli apprendimenti, a cogliere relazioni, usano il linguaggio per comunicare, ma non in maniera adeguatamente strutturata, hanno difficoltà nel realizzare che il pensiero viene elaborato nella loro mente, spesso attribuiscono la ragione del loro insuccesso a fattori esterni. Queste difficoltà spesso sono evidenziabili sin dalla scuola materna, quindi è importante l'intervento precoce. E' opportuno che il bambino impari a percepirsi

Esperienze: perchè mi sono avvicinata al metodo Feuerstein?

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Boccioli di bucaneve. Ho iniziato ad avvicinarmi al metodo Feuerstein per esigenze professionali: lavoravo per un centro per la prevenzione del disagio minorile e tra le diverse attività svolte presso il centro mi capitava di fare interventi nelle classi elementari e doposcuola ai ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Dai racconti delle insegnanti e da ciò che io stessa riscontravo, emergeva la presenza di studenti  con evidenti difficoltà scolastiche e disagi comportamentali, che non erano certificati, non avevano una diagnosi; alcuni insegnati ed educatori dicevano "che non erano molto svegli" o che "erano svogliati", ma a me ciò non bastava, perchè non si sapeva cosa fare per aiutarli. Quanto stavo apprendendo dal corso di studi universitario non sempre era sufficiente, avevo nozioni teoriche di varia natura, ma non competenze specialistiche, però in quanto educatrice avrei avuto bisogno di saper molto di più su come aiutare questi

Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu possa dirlo.

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"Non condivido ciò che dici, ma sarei disposto a dare la vita affinchè tu possa dirlo." Voltaire Comma 29, lettera a) DDL intercettazioni, in discussione in questi giorni presso il Parlamento italiano: «Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.» Non è contemplato un Giudice terzo che possa vagliare i contenuti di blog, testate giornalistiche on-line, etc., quindi qualsiasi soggetto che li riterrà offensivi ( indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive ) potrà richiedere la correzione degli stessi, che dovrà avvenire senza alcun commento; in caso di inadempienza i gestori del sito verranno sottoposti a sanzioni. In segno di dissenso verso il comma 29 del DDL